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Django Wexler - The Thousand Names

scritto da Fabio 

La prima volta che ho letto gli estremi del libro, scorrendo su internet alla ricerca di qualcosa di nuovo da provare a leggere, mi ha incuriosito ed ammetto che un pochetto nella scelta mi ha attirato anche il nome dell'autore. Intendo riferirmi, per chi fosse un pochetto spaesato (non avendo mai sentito parlare del sig. Wexler), proprio al nome di battesimo (Django), che tanto fa genere western e che mi fa dubitare che si tratti di un nom de plum, ma fatto sta che mi sono dilungato a vedere anche il piccolo sunto di presentazione e poi a cercare un paio di recensioni in giro per i siti più noti di critica di libri fantasy.
Si tratta del dichiarato primo libro della trilogia delle Shadow Campaigns (ossia le Campagne Ombra) ed è catalogabile nel genere che nel recente è stato definito come flintlock fantasy, ossia in un mondo inventato nel quale la tecnologia (militare) è giunta al momento alla scoperta dei moschetti (la traduzione letterale di flintlock è 'acciarino') e baionetta come armi più avanzate. 
Ten Thousand Names, scritto da Django Wexler e pubblicato alla Del Rey, è un bel tomo di 513 pagine, che vede svolgere l'azione in esso descritta in una ambientazione che molto ricorda la nostra Africa del Nord ed i protagonisti sono soldati appartenenti al corpo dei Colonials, un corpo che può facilmente essere assimilato alla 'nostra' Legione Straniera o alle truppe coloniali inglesi. Ricco di termini militari, presenta una prosa che definirei di difficoltà medio - facile, quindi fruibile anche da lettori in lingua originale non troppo frequenti. La prima edizione è del 2013 e non era disponibile, ad oggi, per l'acquisto in Europa, una versione paperback del libro, che è commercializzato negli UK in brossura al prezzo di copertina di 16,99 sterline.


Passando alla trama giusto un paio sono i punti di vista utilizzati, il primo dei quali dedicato al capitano Marcus D'Ivoire, che scopriamo all'inizio del libro essere rimasto momentaneamente al comando di una fortezza appartenente all'impero Vordanai, collocata sulla costa di una regione ampiamente desertica (pensiamo alla Libia). Nel paese (Khandar) ha infatti avuto luogo una rivolta religiosa, condotta dai Reedemer (pensiamo agli islamici), i quali hanno scalzato il principe governante, costringendolo a fuggire dalla capitale Ashe - Katarion, assieme ai resti dei Colonials, ovvero delle truppe dell'esercito Vordanai, che lo avevano appoggiato. 
Anche i soldati che i Vordanai avevano rifornito ed istruito, gli Auxiliaries, sono passati dalla parte dei ribelli, con i quali sono schierati anche i Desoltai, guerrieri nomadi del deserto (Tuareg?), per cui all'esordio della narrazione vi è l'attesa dell'arrivo dalla madre patria di navi che dovrebbero (nel pensiero dei Coloniali) ordinare il rientro delle truppe nella madre patria. Come vedremo ben diversi sono invece gli intendimenti del re ...

Il secondo punto di vista, quello che, lo si capisce sin da subito, è destinato a fare da contraltare all'altro, è quello di uno dei soldati, Winter Ihernglass, che conosciamo come semplice recluta e che scopriamo subito (non sto spoilerando) essere in realtà una donna, travestitasi da uomo per fuggire da una sorta di carcere femminile correzionale. Nel corso del libro i due punti di vista si alternano, per arrivare più o meno occasionalmente a sovrapporsi, quando le vicende dei due si incrociano: l'idea è quella che il capitano serva come punto di riferimento per seguire la storia del reggimento ed in generale della campagna militare, mentre quella del soldato sia più incentrata sull'approfondimento della sua storia personale.

La gran parte del libro segue lo sviluppo della guerra tra i Coloniali ed i Redentori, potendo essere tranquillamente, sotto questo profilo, assimilato ad un romanzo storico: il ritmo della narrazione è buono e l'ho trovato assolutamente coinvolgente, tanto da arrivare a leggere il libro in pochi giorni, cosa che mi capita solo quando la trama è coinvolgente.
Nel corso del romanzo compaiono poi diversi personaggi 'secondari', principalmente dalla parte dei 'nostri' soldati, come il Colonnello Janus bet Vhlanich, geniale ed anticonformista stratega (destinato ad assumere un ruolo sempre più da protagonista) o la misteriosa Jen, agente di collegamento del misterioso Concordat, una specie di servizio segreto. Nel corso del libro poi compaiono aspetti legati alla magia, che definirei 'non pervasivi', non essendo l'ambientazione un mondo nel quale il profilo magico è riconosciuto come esistente (anche se la descrizione di fine libro lascia intendere qualcosa di decisamente più fantasy).

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(Inizio Spoiler) - saltare se non volete scoprire dettagli legati al contesto della narrazione
Aggiungo che ad un certo punto della narrazione, un po' come accade, per chi lo ha visto, nel film Dal Tramonto all'Alba  (nel quale, dopo un inizio da thriller tradizionale, nel secondo tempo improvvisamente compaiono selve di vampiri), anche qui, dopo una buona metà del libro nel quale tutto segue una logica e fisica assai pragmatica, all'improvviso o quasi viene fuori la natura 'magica' del libro, comparendo personaggi dotati di poteri speciali, magie varie e simil zombie. 
(Fine Spoiler) - potete riprendere a leggere 
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Tirando le somme The Thousand Names è un libro che si lascia leggere molto velocemente, dotato di un buon ritmo e di una ambientazione adeguata, semplice, grazie al ricorso ad uno sfondo relativamente noto nell'immaginario dei lettori (guerre coloniali), ma credibile e non banale. 
Adatto a chi gradisce il genere militare, che caratterizza la prima parte del libro, avviso che compaiono in seguito forti richiami ad un mondo magico nascosto ai più, con i misteri e poteri ad esso connessi, per cui quelli che restano con i piedi per terra potrebbero non gradire lo sviluppo che dichiaratamente la saga dovrebbe prendere nel prosieguo.
Ho visto che i primi recensori hanno a loro volta gradito l'opera, pur comparendo, qua e la, critiche legate alla mancanza di credibili punti di vista degli avversari (giusto un paio di personaggi sono caratterizzati, per altro in modo molto abbozzato, della fazione opposta).

Quanto all'autore, l'americano Django Wexler, questo libro rappresenta la sua prima opera di successo, anche se ho notato che nella sua bibliografia compaiono due altri romanzi fantasy, di diversi anni fa, ossia Shinigami e Memories of Empire, risalenti al 2005 - 2006.
Per chi fosse interessato segnalo, infine, che l'autore ha scritto una storia breve ambientata nell'universo di The Thousand Names, che rappresenta una sorta di prequel del libro. Preavviso però che leggerla prima del romanzo sarebbe fortemente misleading, perchè è incentrata quasi esclusivamente sull'uso di poteri magici, aspetto questo che nel libro resta invece a lungo in ombra e non dà quindi la minima idea di ciò che ci si può aspettare dalla lettura del romanzo che temporalmente la segue. E' quindi più utile come piccola 'chicca' per chi abbia appena letto il libro ... ;)
Rinvio quindi chi gradisce avere degli 'assaggini' prima di comprare, ad un estratto del libro (il prologo ed il primo capitolo) proposto nel sito dell'autore.

Se qualcuno arrivasse qui e mi leggesse (sto scrivendo nel primo giorno online del blog) lasci pure le sue impressioni sul libro (se lo ha letto) e/o sulla recensione, in modo tale da orientarmi per i prossimi articoli.

Welcome to the unreal world ;)

-- Immagini tratte dal sito della casa editrice (Del Rey), alla quale appartengono tutti i diritti su di esse e sul libro. Le immagini, riprodotte ritenendo la cosa utile veicolo per la conoscenza del libro, saranno rimosse su semplice richiesta --

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