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[Punti di Vista] Un anno se ne va e devo provare ancora un sacco di roba ...

scritto da Fabio (Pinco11)

Ogni anno siamo subissati, a cavallo tra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo, dai classici bilanci, previsioni, oroscopi e via dicendo, per cui ero tentato di sottrarmi, a questo giro, all'uso, ma alla fine riconosco che le feste rappresentano la migliore occasione per tirare il fiato e quindi anche per mettersi a fare due chiacchiere su cosa si è apprezzato maggiormente della stagione ludica.
Eccomi qui, allora, a ragionare, con voi, sui maggiori successi e sui trend che si sono affermati nel 2017 ;)
È stata una buona annata?
Ci sono dei campioni di vendite in giro?
Quanti degli ultimi titoli finiranno nella nostra top100 di sempre?


2016 - Scythe
PREMESSA

In realtà il momento migliore per tirare le somme dell'annata ludica sarebbe l'estate e non l'inverno, se non altro perché il 60% (una volta era l'80-90%) almeno delle nuove uscite nel settore dei giochi da tavolo si concentrano alla fiera di Essen, che si tiene a fine ottobre, per cui abbiamo tutti avuto giusto giusto un paio di mesi per giocare, elaborare e digerire le centinaia e centinaia di novità che la kermesse tedesca ci ha riservato.
I mesi futuri, quindi, daranno a tutti l'opportunità di scoprire, secondo i propri gusti, anche le classiche perle nascoste, quelle che sono sfuggite ai radar della prima ora e quelle che magari sono andate esaurite prematuramente in fiera.
2016 - Great Western Trail
Le stesse classifiche, tipo BGG, consentono in genere di intuire i trend di crescita dei titoli di punta, ma solo dopo un certo periodo (ovvero dopo che i voti hanno fatto massa critica) le posizioni dei titoli di maggior successo si stabilizzano.
Nel parlare dei maggiori successi, quindi, esprimerò anche dei pronostici, oltre che delle valutazione che posso definire come squisitamente personali :)

CHE ANNATA È STATA?

D'impulso mi verrebbe da dire "non delle migliori", come valutazione d'insieme, ma poi qualche riflessione la devo fare e alla fine (sto modificando quanto scrissi nella prima stesura dell'articolo) probabilmente si può arrivare a dire che è stata almeno "in linea con il 2016".

2016 - Lorenzo
In generale, nella marea di nuove uscite, non è difficile trovare diversi titoli che comunque possono essere candidati a fermarsi a casa mia, ovvero ad essere selezionati tra i pochi che, in mezzo alla massa di ciò che provo, voglio tenere e che potranno rifinire sul tavolo con una certa frequenza nei mesi a venire, ma se mi metto a fare un confronto con il 2016, che ad onor del vero non sembrava a sua volta una stagione indimenticabile, direi che una massa critica di titoli tale da riuscire ad andare alla pari con il passato forse forse emerge, anche se poi la prova su strada ci dirà se le promesse sono state mantenute.

Mi aiuto con la nostra top100 e con quella di BGG e vado a vedere quali titoli del 2016 sono emersi nelle due classifiche.
Trovo quindi, partendo da BGG:
Star Wars Rebellion
Terraforming Mars
Scythe
Great Western Trail
Arkham Horror
Mansion of Madness (2 ed)
Mech Vs. Minions
A Feast for Odin
Clanck!
Santorini
Capitan Sonar
Pandemic Iberia
La classifica di BGG del 2016 rispecchiava, come si può ben vedere, il gusto tipicamente a stelle e strisce, con una forte presenza di titoli di miniature o a sfondo scifi, inserendosi in mezzo l'ibrido Scythe, l'ottimo Great Western Trail, il classico Rosenberg (Odino) e l'astratto (ma nella nuova edizione superdotato di componenti) Santorini.

Gaia Project
Da noi (ossia nella nostra top100 dei redattori del blog), più sacrificati gli american, erano quindi emersi Great Western Trail, Scythe e Terrafoming Mars, ma anche Kingdomino come pure titoli finiti meno alla ribalta su Internet tipo Via Nebula, Kanagawa, First Class, Imhotep o 13 indizi. Nelle preferenze di diversi nostri redattori erano inoltre in salita anche Lorenzo il Magnifico, Nippon e Railroad Revolution nonché l'edizione rinnovata di Tikal.
Mettendo insieme il tutto troviamo una ventina circa di titoli, con alcuni anche per famiglie, tra i quali spicca soprattutto Kingdomino, il vero bestseller dell'annata e con un'accettabile dotazione di giochi appartenenti a varie categorie, in modo tale da poter interessare, potenzialmente, ogni palato.



Per il 2017 i trend, chiaramente, sono solo appena accennati, ma una ventina di titoli credo si possano già identificare come potenzialmente più affermati.
Il re dell'annata è stato sicuramente, se non altro agli occhi degli amici di oltreoceano, molto chiaro, visto che Gloomhaven ha raggiunto la vetta di BGG, con un bel (clamoroso) 9,0 di media.
Incoronazione meritata?
Boh?
Gloomhaven
Il mio personalissimo cartellino non lo vede proprio quale re, tanto che non l'ho comprato, ma qui si va al gusto soggettivo. Diverse partite (sette o otto, se non ricordo male) le ho fatte – fruendo del buon Agzaroth che ne è stato acquirente della prima ora – e lo trovo un ottimo gioco, solido e ben costruito, ma da qui a pensare che possa scalzare, nella mia valutazione, altri dungeon crawler come Descent o Assalto Imperiale (che restano secondo me i parametri di riferimento della categoria) ne passa.
Il pregio maggiore di Gloomhaven è quello di aver proposto una campagna molto più avvincente (con un tocco di legacy) di quelle dei predecessori e un meccanismo di gestione di combattimenti e azioni con uno strato di complessità maggiore di essi (grazie alle carte azione da combinare e da far crescere), ma nel contempo resta una componentistica (orrendi gli standup, che ora come ora sono da anni fuori standard) di livello complessivo inferiore agli FFG. 
Nel complesso è un gioco che può effettivamente soddisfare molti appassionati e che contiene tutto quanto può piacere ai fan del genere, ma che (a mio avviso) sarebbe ancora da sgrezzare per divenire il vero riferimento della categoria.
La seconda edizione avrebbe potuto rappresentare occasione per una deluxe, ma l'autore, fiero e pago del successo ottenuto, ha preferito virare su una più semplice ristampa, perdendo la chance per fare qualcosa di davvero definitivo.

Gange
Per il resto, con l'etichetta 2017 su BGG in top100 non abbiamo molti spunti, perché ci compaiono per ora solo 7Th Continent, Pandemic Legacy Season 2 (qui la spinta è per ora puramente emozionale), Clans of Caledonia e Anachrony
Seguendo invece il tracker delle preferenze di Essen, abbiamo maggiori indizi, emergendo anche (scelgo io alcuni titoli tra quelli in lista):
  • Gaia Project;
  • Azul;
  • Charterstone;
  • Raja del Gange;
  • Queendomino;
  • Warhammer Underwolrds;
  • Ex Libris;
  • Altiplano;
  • Heaven and Ale;
  • Majesty;
  • Merlin;
  • Pulsar;
  • Nusfjord;
  • Transatlantic;
  • Keyper ;
  • Santa Maria;
  • Alien Artifacts;
  • Wendake.
Se parto da questo lotto, cosa è spiccato, sinora, sulla tavola mia e dei nostri redattori?

Sicuramente direi Azul, al quale ho già fatto oltre trenta partite, agevolato dal fatto di girare splendidamente in due, di avere ottimi componenti e di avere una difficoltà da family, per cui lo indico, potenzialmente, come il miglior successo della stagione, a livello di mio personale Spiel des Jahres.
Nella stessa classe, dei familiari, sta sgomitando per farsi notare, nella sue leggerezza da filler, anche Majesty, che condivide con Splendor sia i natali (lo stesso autore) che la presenza dei gettoni di plastica tipo poker.

Nella classe dei titoli più di peso (i nostri cinghiali) gli spunti per la discussione ce li dà un lotto di titoli, nel quale, però, ciò che difetta è sicuramente il vento della novità.
Majesty
Parto da Gaia Project, che è il seguito dichiarato di Terra Mystica e noto un prodotto che si presenta come ultrasolido e di sicuro interesse (e che sicuramente non deluderà i fan del predecessore), ma qui si tratta di una versione 2.0 del titolo precedente, con alcune logiche migliorate, rivedute e corrette, conservando il medesimo impianto di fondo.

Passo poi ad Altiplano, che è a sua volta una rielaborazione delle logiche di Orléans, con una maggiore varietà di segnalini da infilare nella nostra sacchetta, ma anche con una calo di interazione.
Altiplano
Clans of Caledonia? Be', qui non abbiamo i medesimi autori di Terra Mystica, ma basta guardare il tabellone e il gioco si presenta già come una chiaro omaggio a quel predecessore: messo sul mio tavolo già diverse volte si rivela indubbiamente un bel gioco, ben fatto e appassionante il giusto. Novità? Nessuna, anzi direi che il fatto di non avere una iota di diverso dal solito è proprio, forse, uno dei suoi pregi, ovvero il fatto di presentarsi come assolutamente lineare e non difficile da spiegare come la sua cinghialosità lascerebbe pensare.
Queendomino

Queendomino? Il gioco (ne parlo qui anche se non ha il gusto di selvatico) è diventato, rispetto a Kingdomino, decisamente più adulto, ma anche qui le meccaniche di base restano esattamente le solite, con l'aggiunta rappresentata dalle tessere bonus rosse, che rendono il tutto più di spessore, ma anche qui il fattore innovazione è basso.

Transatlantic e Nusfjord? Qui basta guardare agli autori e rimettere sul tavolo un paio di loro titoli pregressi e si noterà una forte somiglianza. La logica di Mac Gerdts e Rosenberg è del resto, da sempre, quella di evolvere, di anno in anno, lentamente le proprie logiche, per cui ad essere onesti da loro non ci attendiamo mai grossi salti e cerchiamo il marchio confortevole della loro produzione pregressa, ma mai come a questo giro l'hype verso i loro titoli è stato così basso (di Nusfjord tuttora sulla rete non si parla quasi e nel nostro gruppo, dove i fan di Uwe sono numerosi, alla fine l'ho dovuto comprare io ...).

Nusfjord


Il timore che ho, quindi, è che alla prova dei fatti, ovvero della messa in tavola ripetuta che li attende nei prossimi mesi, l'entusiasmo verso il lotto dei nostri titoli di prima fila possa andare un attimo ad appassire di pari passo con la ripetizione delle partite, in un non troppo lento esaurimento degli entusiasmi. Quello che manca è quindi il vento della novità, almeno nei titoli considerati.
Nel contempo ammetto che nessuno di essi, al momento, mi ha effettivamente scontentato e, per fare un esempio, lo stesso Altiplano, anche se a fine della prima partita tutti abbiamo condiviso il fatto che non sembra un capolavoro come Orléans, nel contempo era, a detta di tutti, almeno una spanna sopra alla media delle cose provate nelle precedenti sedute.
Stessa cosa per Caledonia, con nessuno che si è alzato dal tavolo strappandosi i capelli (per fortuna, visto che fra tutti un poco di calvizie già la abbiamo ...), ma alla fine lo abbiamo poi messo alla prova già più volte, a dimostrazione di come presentare meccaniche note porti alla fine, quando girano bene, anche una rilassante possibilità di concentrarsi sulle strategie ...

GLI EMERGENTI

Quali sono, invece, i possibili underdog che vedo sulla mia tavola?
Uno è sicuramente Heaven & Ale. Qui parliamo, quale autore, ancora di Kiesling, che è anche l'ideatore di Azul e che quindi si guadagna la mia palma di game designer dell'anno.
Siamo ancora al primo lotto di partite, ma direi che la soddisfazione è sinora elevata e il gioco beneficia del fatto di essere diverso dagli altri. C'è un pizzico di Glen More, almeno nella logica del correre avanti nel percorso, saltando caselle, c'é un poco di Burgen von Burgund, nell'idea di costruire sulla propria mappa prelevando tessere esagonali, c'è uno strano meccanismo di punteggio, che risulta scomodo da capire alla prima partita, ma alla fine il gioco gira bene, non è difficile da spiegare e resta teso piuttosto a lungo.
Per ora, per consenso unanime, una bella sorpresa.

Poi ci metto Pioneer, che non propone nulla di terribilmente particolare (è un costruzione reti), che resta nell'ambito family o poco più, andando a battagliare con un mostro sacro come Ticket to Ride, che ha una grafica che definirei spartana, ma che alla fine risulta, nel leggero, divertente assai.
Nei filler di peso (sembra un bisticcio nei termini, ma non lo è) segnalo poi Paper Tales, che gira in poche mani, nel quale con un draft si selezionano poche carte a giro, che ricorda un poco 7 Wonders, ma che gira in metà tempo (o meno), rimanendo interessante e teso.
Di Ex Libris che ne dico? È un gioco che ha avuto una bella eco negli States e che ad Essen praticamente non c'era e quindi si è un poco smorzato l'hype che lo circondava. L'ho provato alcune volte ed è effettivamente gradevole, nella sua logica da raccolta set, che incrocia la gestione lavoratori, che incrocia Arboretum. Simpatico, merita per me il 7,4 che ha su BGG.
Dei titoli che devo ancora provare (qui ricordo che il tempo è quello che è), ma che mi incuriosiscono assai o comunque dei quali ho avuto buoni feedback, cito anche Pulsar (per Sergio merita tantissimo), mentre buone impressioni mi arrivano da chi ha giocato Agra (un bel cinghialozzo), così come dai fan di Lacerda che stanno provando il suo Lisboa.

Memoarr
Nel settore dei legacy, poi, è uscito Charterstone, il quale sembra declinare (sono alle prime partite) in modo interessante questa logica, finalmente, anche nel settore dei gestionali puri, con una partita che si evolve, grazie alla modalità compagna, abbracciando tante sedute di gioco.
Per ora il titolo sta facendosi ancora strada sui tavoli degli appassionati (in italiano è uscito da poco, edito da Ghenos), per cui è lenta la diffusione di commenti, ma le prime impressioni sono positive ...

In quota astratti di grande impatto è stato Photosynthesis, dotato a sua volta di componenti davvero azzeccati, con un tema, quello delle piante, ben amalgamato con la logica di fondo del guadagno di punti luce, mentre Sergio mi ricorda con forza che ottimi sono risultati per lui sia Outlive, un gestionale molto interattivo a sfondo survival, e Il Padrino, a tema mafia con tanti bei materiali, made in FFG (Asmodee).

Ah, quasi dimenticavo! Tra i giochi per tutti non posso non citare Memoarr! di Carlo Bortolini, un giochino di carte che reinventa il genere dei memo, rendendo con due regolette e una grafica gradevolissima un gioco valido per famiglie divertentissimo!!!


SPERIMENTAZIONE

Ne parlavo con il buon TeOoh e devo concordare con lui sul fatto che un raggio di luce, per il futuro, effettivamente si vede nella produzione di quest'anno, con alcuni ambiti nei quali si nota che diversi editori stanno sperimentando nuove strade, per non proporre sempre il solito giavvisto.
Nel campo del legacy, per esempio, abbiamo il caso Charterstone, con il tentativo di emulare, in campo gestionali, il successone avuto da Pandemic, del quale a breve arriverà in italiano anche la Season 2.
Sono poi comparsi titoli che sfruttano le nuove tecnologie, come anche Una storia di Pirati della Cranio, che vede la presenza di un'app, anche qui seguendo una traccia che da tempo sta percorrendo la FFG, la quale sfrutta gli smartphone e i tablet per rendere cooperativi i titoli che in passato proponeva come semi-cooperativi, come Case della Follia, Descent e Assalto Imperiale.
Nel contempo sono usciti titoli che propongono modalità in tempo reale (mi viene in mente Grumpf) e/o che prevedono la presenza di clessidre (Time Arena), per cui si avverte come lo sforzo di proporre qualcosa che segua un flusso non convenzionale (il classico alternarsi da giocatore a giocatore) ci sia.
Passando agli story telling c'è stata poi l'uscita recente di Mithos, mentre se guardiamo ai materiali abbiamo ancora titoli che sfruttano il 3D (Photosynthesis), mentre si è diffusa, a questo giro, anche la plastica come sostitutivo dei classici pezzi in legno d'antan (Gaia) o come protagonista dei componenti (Dragon Castle).
Continua, infine, il trend di semplificazione, con tabelloni che vanno scomparendo, soppiantati da tesseroni (Transatlantic) o carte.
Nel campo dei gestionali duri e puri, invece, direi che grosse sperimentazioni quest'anno forse forse non ne ho viste (al di là di ciò che dicevo sui legacy), avendo gli editori preferito, in questo campo, la continuità col passato.



Dragon Castle

CASA ITALIA?

Le produzioni nostrane sono numerose, per cui vado qui davvero per gusto e interesse prettamente personali, citando solo qualcuno dei titoli che maggiormente mi ricordo al momento, anche perché sto scrivendo già un fiume di parole.
Diciamo che ho apprezzato Dragon Castle, che propone una esperienza tattile e visiva davvero impareggiabile, dimostrando che la Horrible ha capito come una delle ricette del successo (vedi Potion Explosion) stia nella componentistica. La stessa logica, con esplorazione delle new techs, ha ispirato anche Una storia di pirati, della Cranio, dove il tema è quello cooperativo e l'implementazione sfrutta clessidre, navi 3D e app per smartphone.
Nel contempo mi è piaciuto parecchio, in casa dV Giochi, il piccolo Origami, che ritengo una bella idea condensata in un pacchetto minuscolo e a un prezzo giusto, il tutto dotato di una graqfica davvero simpatica. Il fatto che il gioco sia del nostro Chrys, poi, me lo rende ancor più bello ... ;)
Brides & Bribes
I ragazzi della Red Glove hanno invece puntato molto sul loro Warstones, dove la schicchera si incontra con la strategia.
Tra i gestionali una menzione d'obbligo è, infine, per il trio Wendake-Brides & Bribes-Tadmor, mentre leggermente più in ombra è rimasto il pur interessante Lancillotto.
È mancata, purtroppo, quest'anno la tradizionale produzione Tascini-Luciani, così come quella di Nicolini-Canetta.

Ilôs
I TREND: I FINTI MAGRI

A questo giro uno dei trend che ho notato di più è ancora quello dell'accorciamento dei tempi, che stavolta però non ha colpito i cinghiali (oramai si sono stabilizzati), bensì i giochi medi, ossia quelli che una volta duravano intorno ai 60-75 minuti.
Siccome i cinghiali di una volta, ovvero quelli da 120' in su, si sono contratti nelle meccaniche, andando ad invadere il campo dei medi, quest'anno ho notato come diversi titoli abbiano compiuto il medesimo cammino, di sintesi e semplificazione, con un dimagrimento.
Il risultato finale è dato dalla emergente categoria di quelli che definisco i finti magri, ossia titoli che girano in poco più di 30' (andando a pestare i piedi ai filler) e che risultano nel contempo potenzialmente profondi, esattamente come i pesi medi d'un tempo.
Paper Tales
In questa categoria segnalo, per esempio, Ilôs, giochino di gestione azione e carte che mescola un sacco di ingredienti e materiali, in poco più di 30' di gioco, così come Paper Tales, già brevemente segnalato prima, ma anche lo stesso Origami, pur essendo in fillerino, propone l'idea di mettere su delle combo.
Ancora, posso citare il taiwanese Mini Rails, che fa spremere le meningi con una plancetta esagonale e una manciata di tondini colorati, o più in generale fare riferimento ai giochi di carte che, aperti, contengono assai più del classico fillerino per famiglie ai quali eravamo abituati aprendo una confezione tipo quelle della Amigo o della NSV (6 nimmt, Hamsterbacke, Sticheln), come Oh My Goods!, al quale ha fatto seguito a questo giro il più leggero Tybor.

Merlin
CHI MANCA?

Molti hanno saltato quest'annata e mi sono mancati.
Non c'erano, per esempio, i classici cinghiali della What's Your Game, la quale ha proposto stavolta il più leggero Loot Island,
Stanno scomparendo gli Spielworxx, in ombra oramai da un po' di tempo.
Feld c'era, ma per me era meglio che non ci fosse, perché Merlin proprio non mi ha convinto per niente (ma qui prendete la cosa cum grano salis, perché i miei sodali Berna e Sergio ne han preso due copie in due).
Pfister, soprattutto, vera star del recente, con Great Western Trail e Mombasa, non aveva nessun cinghiale sul tavolo.
Anche i Tascini-Luciani (variamente in team con altri), dopo Lorenzo, Grand Austria Hotel e Marco Polo a questo giro non mi hanno donato un bel gestionale.
Sniff ...



IL BLOG COME VA?

Be', tiro le somme anche di come vanno le cose in casa nostra e dedico un ringraziamento a tutti gli autori che scrivono qui da noi, per la loro costanza e per il tempo che dedicano nel buttare giù i loro articoli.
Le opinioni di ognuno di noi, lo sappiamo, possono sempre essere condivisibili o meno e i gusti personali sono da considerare un pregio nella logica di cogliere gli aspetti migliori (o i potenziali difetti) dei titoli che esaminiamo, ma un plauso a chi ruba spazio a famiglia, tempo libero e lavoro per scrivere qui lo voglio indirizzare, essendo l'iniziatore di questo blog :)
Ho visto diverse nuove facce comparire alla voce scritto da (noi abbiamo sempre le braccia aperte per le nuove penne in erba!!!) e altre si presentano periodicamente e a tutti va il mio abbraccio virtuale (mi vengono in mente ora – e li cito quali esempi – la nostra printista Elena e l'astrattista Valerio, mentre oramai la vedetta Sayuiv è sulla barca con tale costanza da farmi sembrare che condivida il viaggio con noi da anni) e lo sprone a continuare così

Ottimo è stato il riscontro, poi, della nostra prima GIOCHI CON, tenutasi a Genova il 1° luglio scorso, tanto che abbiamo nei progetti di ripeterla. Probabilmente ci indirizzeremo, per le seconda edizione, sempre nel capoluogo ligure e il periodo dovrebbe essere giugno, ma proprio a gennaio dovremmo mettere in cantiere l'iniziativa.

Quanto al resto tra i buoni propositi c'è il ritocco grafico del blog, che è lo stesso oramai da un poco di tempo (qui però ci vuole tempo e tanta buona volontà) e il potenziamento del settore multimediale, che è in gran parte lasciato ora all'iniziativa del nostro TeOoh. Anche qui le idee sono tante (riprendere il nostro Podcast proprio, aumentare i video, magari con dei playthrough, ...), ma ci vogliono tempo e persone.




Restano sempre poi dei settori (american, rpg, wargames, ...?) nei quali siamo più debolucci e dove avremmo piacerissimo di ricevere nuovi innesti ...
Vedremo cosa ci riserverà il futuro ...
In ogni caso, siamo sempre aperti ai vostri suggerimenti e vi saluto augurando a tutti un nuovo e felice e ricchissimo anno ludico :)

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