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nonsolograndi

[nonsolograndi] Under the Sea

scritto da
Simarillon (Davide)

Ho avuto la fortuna di tenere a battesimo molti editori su GSNT e questa settimana allungo la lista con Chicco (sì, avete letto bene, proprio Chicco!) e il suo gioco Under the Sea, della coppia Luca Bellini e Luca Borsa e con le illustrazioni a cura di Erika Signini. Il gioco, come è facilmente intuibile dall’editore, si può fruire sin da molto piccoli (sulla scatola compare il 2+) e si può giocare da uno a quattro giocatori in partite che dureranno cinque/dieci minuti a seconda di quanto renderete difficili le regole.
Pronti ad esplorare il mare con Chicco? Continuate a leggere!


I MATERIALI
Nella scatola del gioco possiamo trovare:
  • le sagome in plastica di otto animali marini (stella marina, cavalluccio marino, pesce,
    conchiglia, polipo, medusa, granchio, tartaruga) nei quattro classici colori rosso, giallo, verde e blu;
  • le tessere in cartoncino molto spesso degli otto animali marini sopra indicati con in più una cozza;
  • le tessere in cartoncino molto spesso delle ombre degli otto animali marini sopra indicati con in più una cozza;
  • otto tessere di tre animali marini in tre differenti colori e in più una cozza;
  • un sacchetto nero.
La nota di maggior merito va alle tessere davvero molto spesse e, pensando ai fruitori del gioco, questa non può che essere una scelta sicuramente molto positiva. Ottima anche l’idea di avere dorsi differenti per ciascuna delle tre tipologie di set. Diciamo materiali funzionali al gioco e complessivamente promossi.

IL GIOCO... OVVERO ECCOVI LE REGOLE
Il gioco ha due regolamenti, un primo livello base e un secondo livello avanzato.
A livello base tutti i giocatori collaborano per abbinare le sagome alle tessere corrispondenti: si
prendono le tessere e le si posizionano coperte sul tavolo; accanto ad esse si posizionano le tre cozze scoperte, poi si inseriscono nel sacchetto tutte le sagome. Al proprio turno, ogni giocatore gira una tessera e pesca dal sacchetto la sagoma corrispondente alla tessera voltata: se l’associazione è corretta, posiziona la sagoma sulla tessera, altrimenti la rimette nel sacchetto e scarta una tessera cozza. I giocatori vincono se riescono ad abbinare tutte le sagome alle tessere prima che vengano scartate tutte e tre le cozze.
Il livello avanzato prevede che venga costruita una griglia 3x3 con tessere identificabili dal medesimo retro. Al proprio turno il giocatore pesca dal sacchetto una sagoma e cerca di trovare la tessera corrispondente, in caso la trovi continua il turno allo stesso modo, altrimenti rimette tutte le sagome già associate nel sacchetto. Vince chi per primo riesce ad associare le otto sagome correttamente.
Nel caso si usino le tessere con le tre sagome si dovrà trovare la tessera dove siano presenti animali che non hanno quel colore. 

CONSIDERAZIONI PERSONALI / IMPRESSIONI
6 febbraio 2014: su GSNT compare il primo post a firma Simarillon. Da papà con un figlio di quattro anni voglio coinvolgerlo nel nostro mondo dei giochi: pochi, pochissimi (all’epoca) sono i posti dove si possono trovare informazioni sui giochi per i più piccoli e decido, nel mio piccolo, di aiutare questo mondo a crescere. Dicembre 2017: sugli scaffali di negozi dedicati ai più piccoli compaiono i giochi da tavola della Chicco: il mondo dei giochi entra, prepotentemente, nella quotidianità anche dei non giocatori. Ho sempre pensato che ci fossero spazi amplissimi per quanto riguarda la
diffusione dei giochi in scatola e del loro uso educativo: il tempo e i fatti mi hanno dato ragione. Vedere i giochi della Chicco sugli scaffali mi riempie, ovviamente, di gioia e mi fa pensare di aver previsto bene un qualcosa che sarebbe successo; ma sono dei buoni giochi?  La risposta si può trovare già grazie al bollino esterno dell’ANPE che appare sul bordo della scatola. Per chi non lo sapesse, l’ANPE è l'Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani, associazione scientifico-professionale alla quale possono aderire i laureati in Pedagogia o Scienze dell’Educazione e che si occupa dell'educazione e della formazione, anche dei più piccoli, nelle società contemporanee… insomma, diciamo che partiamo bene, vista l’attenzione della prospettiva educativa che può fornire il gioco.

Nell’eterna lotta tra plastica e legno, Chicco si orienta verso la plastica: io sono un fan del legno e quindi, quando ho aperto la scatola, devo ammettere un iniziale disappunto, ma devo pure riconoscere che le sagome in plastica sono di ottima fattura e sono anche assolutamente indicate per le modalità di gioco (e poi diciamo che Chicco con la plastica gioca in casa). Il fatto che ci siano due livelli di approccio al gioco permette sia di far giocare bimbi anche molto piccoli (qualche dubbio sull’età di accesso al gioco, ma ne parlo dopo) sia di far giocare, piacevolmente, bimbi anche un pochetto più grandi. Il gioco mischia un paio di idee sapientemente e, se il gioco per i più piccoli è completamente basato sulla percezione tattile, la variante per i più grandi introduce la meccanica della memoria. La memoria è una delle meccaniche più usate (e abusate?) nei giochi per i nongrandi, qui il quid è che oltre alla memoria c’è un’associazione tattile che non è comunissima nei giochi. Le forme da associare non sono troppo difficilmente riconoscibili e, se questo è un vantaggio per i più piccoli, può invece rendere il gioco un pochetto troppo semplice per i più grandi.
Mi permetto anche di citare il manuale, in particolare il paragrafo Impariamo a giocare insieme, dove si dice “come prima cosa divertitevi con il vostro bambino a scoprire i materiali del gioco. Prendete le tessere e gli animali del mare e fateli conoscere ai bambini”; ci sono spunti interessantissimi, a partire dalla parola INSIEME per arrivare all’idea che prima di giocare si debba far esplorare il gioco ai piccoli futuri giocatori (cosa che personalmente faccio sempre con i miei piccoli e con tutti i giochi). 

La scatola indica un 2+ per accedere al gioco nella sua modalità semplificata e un 4+ in quella completa. Direi che il 2+ mi sembra un pochino ottimistico o, meglio, mi sembra ottimistico pensare che i bambini più piccoli possano iniziare a giocare regolarmente da subito, pensando alla difficoltà del riconoscimento tattile che possono avere: con l’esperienza, conosceranno sempre un pochino di più le sagome del gioco e quindi sarà più facile giocare secondo le regole e veder messo in pratica quel 2+. Corretto mi sembra, invece, il 4+ presente sulla scatola per quello che è il vero gioco. Nel tempo ho comunque imparato che ogni bambino fa davvero storia a sé: per esempio, la mia Letizia, di due anni e mezzo, non riesce giocare al gioco consigliato per i due anni, mentre gioca correttamente alla versione semplice del gioco consigliato per i quattro anni. 


COSA SI IMPARA IN QUESTO GIOCO
Personalmente aggiungo questo paragrafo perché ritengo importante ricordare il valore educativo del giocare e che il gioco non è un passatempo per il bambino ma un'attività fondamentale per la crescita citando il sito della Chicco stessa.

Ecco quindi in elenco le cose che Letizia (eh sì oggi abbiamo cambiato la protagonista!!!) ha
imparato giocando a Under the Sea… o che avrebbe imparato se già non le avesse sapute:
  • il primo insegnamento è quello del concetto di turno e del rispetto dell’ordine di gioco;
  • il gioco è anche un cooperativo, quindi il concetto di cooperazione, ovvero si gioca e si vince (o si perde) tutti insieme;
  • il gioco insegna, soprattutto, a migliorare la propria percezione tattile. Il riconoscimento tattile è sicuramente il punto forte del gioco. Riconoscere le forme senza vederle e associarle a quelle da trovare è un’operazione davvero banale per un adulto, ma può richiedere qualche difficoltà per i più piccoli;
  • altro insegnamento è quello della capacità associativa, ovvero sapere associare rispetto all’animale di interesse quale deve essere la forma da estrarre dal sacchetto.
  • da ultimo c’è un concetto di logica inversa, il fatto che si debbano trovare le carte che NON contengono un colore posiziona i bambini in una prospettiva sicuramente un pochetto diversa rispetto all’usuale.

FINO A QUANDO CI POSSO GIOCARE
Diciamo che il marchio che compare sulla scatola ci può già in parte suggerire la risposta; sul coperchio potrete leggere l’ormai classico 4-99, ma penso che difficilmente superati gli anni della scuola elementare i piccoli giocatori riprenderanno in mano questo gioco preferendogli, sicuramente, altro.

PERCHÉ GIOCARE CON PAPÀ MA SOPRATTUTTO CON MAMMA
Tutti i giochi è bello giocarli con mamma e papà: ecco qui i motivi in più per giocarli insieme.
Se la coinvolgiamo già a partire dai due anni entrerà anche lei nella spirale del gioco e sarà sempre più difficile anche per la mamma uscirne! E poi se per caso la medusa, di plastica, dovesse pungerci almeno ci sarà mamma a curarci :D.


Si ringrazia l’editore per la copia di review concessa.

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