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Ethnos: prime impressioni dialogate

scritto da Sergio

"Mhhh Ethnos? Che titolo strano! Ecchevordi?"
"Ma sai: Etnos, parola greca, sta per razza, etnia, insomma un gruppo di gente che si identifica per omogeneità di lingua, tradizione cultura e che è generalmente stanziata in un territorio."
"Cavolo, sei preparato!"
"Be', ho fatto copia&incolla da Google, non esageriamo!"
"E di che parla? Di cosa si tratta?"
"Non farti ingannare dal disegno sulla scatola, che sembra riprodurre una furiosa battaglia fra creature immaginarie. In realtà non c'è violenza: trattasi più che altro di una contesa fra le varie razze per avere il controllo di un territorio."
"Controllo?"
"Be' sì, nel senso di maggioranza: sul tabellone è disegnata un'isola e tu giochi delle carte per riuscire ad avere la maggioranza su uno dei 6 territori in cui l'isola è suddivisa. Il gioco è diviso in tre ere e alla fine di ognuna prendi dei punti per le maggioranze che hai conquistato e per le carte che hai giocato." 
"Interessante ma chi l'ha fatto?" 
"Paolo Mori. Lo conosci no?"
"Certo qualche giorno fa abbiamo giocato a Dogs of War. «Un nome una garanzia» si diceva una volta. E in quanti si gioca?"
"Be', Mori ne ha fatti di titoli interessanti, lo sai! Ah e comunque è stato edito dalla Asmodee Italia. Si gioca da 2 a 6 giocatori per una durata che supera di poco l'ora. La cosa strana è l'eta: sulla scatola c'è scritto da 14 anni in su, ma sono sicuro che già i dodicenni lo apprezzerebbero: è semplice da giocare e da spiegare. Strano che abbiano indicato da 14 in su."


"Mmmmmh la cosa mi ha preso! Ma com'è che si gioca?"
"Come ti ho detto non è un gioco complesso. Nella scatola ci sono 12 mazzi di carte che rappresentano 12 razze ognuna con sue abilità particolari: ogni mazzetto di carte razza è composto da carte del colore delle 6 regioni dell'isola. Comunque sia per una partita se ne scelgono 6 a caso: si mescolano i 6 mazzi di carte, si divide il mazzo in 2 parti uguali e nella parte inferiore si mescolano 3 carte drago. Poi si dà una carta ad ogni giocatore e se ne mettono un numero pari al numero dei giocatori per 2 sul tavolo a disposizione di tutti; infine si posizionano i segnalini punteggi fine era negli appositi spazi sul tabellone. Setup finito!"

"Be' cavolo, un setup veloce! Ma cos'è sta storia delle 3 ere?"
" Ad ogni turno un giocatore ha solo 2 scelte: o pesca una carta da quelle a disposizione o dal mazzo o gioca una banda. Pesca che ti ripesca alla fine esce un drago, poi un altro, poi il terzo. Ecco, a quel punto esatto l'era termina, si contano i punti dati dalle maggioranze nei territori e dalle bande giocate, si rimescolano tutte le carte e si ricomincia. Alla fine della terza era la partita finisce e si fa il conteggio finale. Chi ha più punti ha vinto. Vabbe' se si gioca in 2 o in 3 c'è qualche variazione, ma la sostanza è questa."
"Le bande? E che sono le bande?"
"Nel manuale si parla di bande, ma non si riferisce a quelle musicali delle feste paesane. Nel gioco la banda è un gruppo di carte (da 1 a 10) composto da carte o tutte dello stesso colore o tutte dalla stessa creatura. Quando giochi una banda la metti davanti a te e la figura che sta in cima è il capobanda o condottiero. A qul punto puoi mettere un gettone controllo sul territerio che corrisponde al colore del condottiero e si realizza l'evento descritto sulla carta."
"Sempre?"
"Non interrompere, dai! No, non sempre, cioè la banda la puoi giocare quando vuoi ai fini del punteggio di fine era, ma solo se il numero di carte che compone la banda è superiore al numero di tuoi gettoni controllo già presenti sul tabellone puoi mettere un gettone controllo."
"Quindi se su un territorio non ci sono miei gettoni va bene una banda da una carta giusto? Se ce ne sono due devo giocare una banda da tre carte e cosi via?
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"Bravo: hai visto che non è difficile. Vabbe' in 2 giocatori devi giocare una banda che superi il numero non dei tuoi gettoni controllo, ma di tutti quelli che ci sono in un territorio per posizionare il gettone... vabbe' alla fine però la minestra è quella. Ah, dimenticavo una cosa importante: quando giochi una banda, qualsiasi sia il numero di carte che netti giù, devi per forza mettere sul tavolo a disposizione degli altri giocatori tutte le carte che ti sono rimaste in mano."
"In questo modo però magari metti a disposizione degli altri giocatori le carte che stavano aspettando?"
"Esatto! E siccome il numero di carte massimo che puoi avere in mano è 10, se sei pieno di carte e giochi una banda piccola mandi a nozze gli avversari che si catapulteranno sui tuoi scarti."
"Interessante! Dai, dimmi come si calcolano i punti."
"È facile: alla fine di un'era si calcolano i punti delle maggioranze seguendo i segnalini disposti sul tabellone cui si sommano punti dati da tutte le bande giocate: una banda da una carta dà 0 punti, da due 1 punto, da tre 3 punti, da quattro 6 punti, e così via (sono scritti sul tabellone). A questi punti si aggiungono quelli dati da particolari razze giocate. Questo conteggio si ripete per tre volte!"
"Quindi se questa è la base mi sembra di aver capito che la diversificazione e la varietà nel gioco la danno le razze pescate nella fase di setup."
"Certo, ognuna ha i suoi poteri particolari che si attuano nel momento in cui giochi la banda e decidi il capobanda: tanto per farti un esempio, se come capobanda hai messo un nano la tua banda è come se avesse una carta in più, se è un centauro puoi giocare subito un altra banda. Sì, come vedi i poteri delle razze sono importanti e scegliere il capobanda può essere determinante. Poi ci sono razze come quella dei tritoni o dei giganti o degli orchi che introducono una sorta di minigioco: una cosa fighissima che ci è proprio piaciuta. La varietà di razze insomma rende le partite differenti l'una dall'altra."

"Sembra proprio carino. Ma con chi lo gioco? Prossima settimana alcuni amici mi hanno invitato chiedendomi dei giochini easy... sai hanno paura di spremersi le meningi. Dici che per loro va bene o lo riservo alle mie serate con i soliti gamer incalliti?"
"Ai primi portagli una bel Mercante in fiera e chiudiamola lì. Ai secondi dipende: se sono giocatori che amano il controllo completo su un gioco lascia perdere. Tra i primi e i secondi però c'è un'enorme fascia di giocatori che, come me, amano una giusta dose di alea e un gioco divertente e "cazzuto al punto giusto" che scorre via veloce, senza intoppi, con un'ottima giocabilità e la giusta dose di profondità. Facile e profondo, ma senza esagerare! In questo senso può essere giocato anche dai gamer non incalliti. Per di più la molteplicità di razze, come ti ripeto, rende le partite diverse e questo significa rigiocabilita vasta prima che venga a noia."
"E che intendi con giusta dose di alea?"
"Ad esempio: c'è già un drago giù e tu hai già in mano carte per giocare una banda, ma il gettone controllo non ti darebbe la maggioranza in un territorio; allora decidi di pescare ancora sperando ti esca una carta per giocare una banda diversa molto più utile ai fini della maggioranza. Peschi ed escono 2 draghi in successione (sì, perché quando peschi un drago lo scarti e peschi ancora): l'era o la partita è finita e sei rimasto con un pugno di mosche! Una sorta di push your luck! A me, che non sono un seguace del controllo deterministico, piace "osare" e sfidare la sorte! Comunque se vuoi in giro sul web si trovano suggerimenti per smorzare un po' questi eccessi: cose tipo separare i tre draghi facendo sì che non ne escano 2 di seguito o dare al giocatore la possibilità di pescare 2 carte e tenerne una rimettendo l'altra in cima al mazzo."

"Quindi ricapitolando; maggioranze, gestione carte, un po' di alea; interazione quindi fra giocatori non altissima, ma che ovviamente si fa sentire nel posizionamento dei gettoni nei territori e nella presa delle carte. Poi velocità di apprendimento e immediatezza e scorrevolezza nel gioco."
"Sì, hai centrato le caratteristiche per cui Ethnos mi sembra un gioco molto riuscito."
"Dai, ora però dimmi qualche difetto."
"Tabellone a mio parere troppo piccolo sicuramente: potendo giocare fino a 6 forse una plancia centrale piu grande non avrebbe stonato. Ma sono dettagli! I materiali sono buoni, certo le carte dopo usi prolungati tendono a segnarsi e quindi è meglio pensare a imbustarle. Per il resto la grafica, pur non artisiticamente eccelsa, fa bene il suo: i disegni non sono male, i colori e le scritte delle carte ben distinguibili."   
"Va bene, dai, lo voglio provare! Lo trovo on line sul sito della Egyp?"
"Certo che sì! Comunque ne ho una copia: me l'hanno data per la review i ragazzi della Asmodee Italia: a proposito, li ringrazio per la cortesia."
"Ah ecco!"
"Ecco cosa?"
"No niente!"
"Non fare il cretino. Giochiamo e vedrai se non ho detto il vero."
"Ma in 2? Come gira in 2?"
"Gira, gira, vedrai! Quanto basta per farti il culo!"
"Ne sei sicuro? Apparecchialo e vedremo!"

E cominciarono la loro partita!

Buone giocate a tutti

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